“Non abbiate paura dei demoni; sono i vivi che dovremmo temere. Gli orrori umani battono qualunque cosa Hollywood o l’aldilà siano capaci di evocare. Ricordatevelo sempre quando incontrate un animale selvatico o uno spirito vagante. Non sono pericolosi quanto voi.”
Ti svegli in un Aldilà molto trafficato, popolato da demoni
irriverenti,
Siamo a Colombo, la capitale dello Sri Lanka nel 1989-90:
impazza la guerra civile tra singalesi e tamil e tu sei un fotografo di guerra,
giocatore d’azzardo, omosessuale. Hai sette lune di tempo per scoprire la
verità sulla tua morte e per giungere e portare chi è rimasto tra i vivi a rendere
pubbliche delle pellicole scottanti che hai nascosto. Solo così potrai unirti
alla Luce e dimenticare ciò che sei stato.
Con la sua penna pop e un narratore in seconda persona, il cingalese
Shehan Karunatilaka narra la storia di Malinda Albert Kabalana, detto Maali
Almeida, in uno Sri Lanka dilaniato da una guerra che dal 1990 al 2000 ha
provocato migliaia di morti, mostrando la corruzione dilagante tra di politici,
forze di polizia, soldati e giornalisti. Perché “non c’è niente di apolitico in questo paese”.
Un'ironia e un sarcasmo, quello che ha usato Karunatilaka per descrivere
questo mondo surreale e grottesco, che gli ha fatto vincere il Booker Prize
2022, per «the ambition of its scope, and the hilarious audacity of its
narrative techniques».
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