Titolo: La parte degli angeli
Titolo originale: The Angel's share
Genere: Commedia, Drammatico
Regia: Ken Loach
Sceneggiatura: Paul Laverty
Attori: John Henshaw, William Ruane, Roger Allam, Daniel Portman, Paul Brannigan
Sceneggiatura: Paul Laverty
Attori: John Henshaw, William Ruane, Roger Allam, Daniel Portman, Paul Brannigan
La parte degli angeli, l'ultimo film di Ken Loach, è una semplice storia di outsider dei giorni nostri da cui emerge la visione di un regista che crede ostinatamente nelle persone.
Noto al pubblico come cantore della classe operaia, a spingere Ken Loach a realizzare questo film è stata infatti la constatazione che, verso la fine dello scorso anno, in Gran Bretagna il numero di giovani disoccupati ha superato per la prima volta la quota di un milione. D'altronde non è la prima volta in cui Ken Loach affronta temi quali la disoccupazione e il riscatto sociale, anche se lo fa con un particolare sense of humor (lo stesso utilizzato ne Il mio amico Eric) che rende il fil più leggero e a tratti comico.
Protagonista è Robbie (Paul Brannigan), un ragazzo cresciuto nella periferia di Glasgow, le cui cicatrici riflettono un passato molesto. Robbie ha infatti appena scontato una pena in un carcere minorile per rissa dovuta a futili motivi e si ritrova a lottare per essere reinserito nella società, per avere un lavoro e per essere padre: sta per avere un figlio da Leonie (Slobhan Relly), una ragazza a cui tiene moltissimo, viene considerato dai genitori di lei soltanto un teppista in erba incapace di garantire alla figlia e al futuro nipote una vita dignitosa.
Mentre sconta una condanna a svolgere lavori socialmente utili, Robbie conosce Rhino, Albert e Mo, oltre che Harry, l'assistente sociale che coordina il programma di reinserimento per ex carcerati e che intuisce le innati e stupefacenti qualità di cui è dotato Robbie: un fiuto per i migliori whisky di malto del mondo che aprirà la strada del riscatto sociale a lui e alla sua allegra combricola di ex carcerati.
Mentre sconta una condanna a svolgere lavori socialmente utili, Robbie conosce Rhino, Albert e Mo, oltre che Harry, l'assistente sociale che coordina il programma di reinserimento per ex carcerati e che intuisce le innati e stupefacenti qualità di cui è dotato Robbie: un fiuto per i migliori whisky di malto del mondo che aprirà la strada del riscatto sociale a lui e alla sua allegra combricola di ex carcerati.
E così si spiega anche il titolo del film: la parte degli angeli è quella piccola percentuale di whisky (2% circa) che, durante l’invecchiamento in botte, svanisce, evapora attraverso il legno e si dissolve nell’aria per essere offerta appunto agli angeli.
Premiato della Giuria presieduta da Nanni Moretti al Festival di Cannes di quest’anno, La parte degli angeli non fa certo parte del vero e proprio cinema di lotta per cui il regista si è fatto conoscere, ma si tratta piuttosto di una rappresentazione un po' favolistica di cosa può succedere in quelle corcostanze fortuite in cui la vita ci offre un'occasione, che ognuno poi coglie a modo suo, secondo le proprie aspirazioni e secondo le proprie abitudini. Ma, forse, anche questo è soltanto un nuovo modo di esorcizzare e combattere le ingiustizie.