Regia: Ben Stiller
Scritto da: James Thurber
Musica composta da: Theodore Shapiro
Cinematografia: Stuart Dryburgh
Cast: Sean Penn, Ben Stiller, Kristen Wiig, Shirley MacLaine, Adam Scott, Kathryn Hahn
Regia: Ben Stiller
Titolo: I sogni segreti di Walter Mitty
Prima data di uscita: 25 dicembre 2013 (Stati Uniti d'America)
Durata: 114 min
Perché a volte preferisco vivere un’emozione in maniera diretta piuttosto che dietro l’obiettivo, così mi capita di non scattare e restare a guardare, Sean O’Connell
Quando ero piccola trascorrevo ore e ore a sognare, a visualizzarmi nel mio futuro glorioso. Poi è successo qualcosa, la discrepanza tra la vita reale e le mie fantasie è diventata intollerabile e io inconsciamente ho ucciso i miei sogni.
Me ne sono resa conto la vigilia di Natale, quando, avendo finito il master, avendo già pulito casa, non dovendo cucinare ne’ fare la spesa, sono rimasta intrappolata in casa dalla pioggia. Mi sono stesa sul divano per riposarmi, ma di dormire non se ne parlava proprio. Per occupare quell’oretta che mi separava dal cenone con amici e parentado mi sono sforzata di fare un sogno ad occhi aperti, di visualizzare il mio futuro, così come avevo letto su una rivista di psicologia. Non ce l’ho fatta e la cosa mi ha sconvolto.
Come può una persona rimanere talmente intrappolata nel presente, e forse in parte anche nel passato, da non riuscire neanche ad immaginarsi tra un anno?
Ci ho riprovato il giorno dopo e, con grande fatica, ho cominciato a vedere qualcosa. Dapprima me stessa in una versione più snella e brillante, poi un uomo nel mio appartamento che mi osserva seduto sul divano mentre gioco con una bambina, già grande, sui quattro-cinque anni. Niente di straordinario forse per qualcuno, ma per me che non faccio che pensare a libri, film, marketing e comunicazione digitale e social network è stato tanto. Vuoi vedere che al di là del mio naso c’è un mondo?
Poi arriva il 26 dicembre e il problema si ripropone: come la trascorro quest’intera giornata? Decido di andare al cinema con degli amici e il caso vuole che anche il film votato dalla maggioranza sia una nuova spinta a buttarsi e a riprendere sognare e a pretendere dalla vita quello che desideriamo.
Un uomo qualunque sospeso tra una grigia realtà e una spericolata fantasia è infatti il protagonista al centro di The Secret Life of Walter Mitty, la quinta prova di regia per Ben Stiller dopo Zoolander, Tropic Thunder, Giovani carini e disoccupati e Il Rompiscatole.
Interpretato da un Ben Stiller ormai fuori dagli stretti panni del semplice attore comico, il film è un inno alla vita e un sottile invito a esistere tratto dal breve racconto The Secret Life of Walter Mitty dello scrittore-disegnatore James Thurber, scritto nel 1939 per il New Yorker (il film ne è il secondo adattamento cinematografico dopo quello del 1947 con Danny Kaye, Virginia Mayo e Boris Karloff).
Ma chi è Walter Mitty?
Walter Mitty è uno di noi, in fondo. Semplice, timido e riservato, un po' impacciato, e per questo sempre in difficoltà nei rapporti interpersonali, Mitty è una specie di “topo d’archivio” che si occupa della gestione dell’immenso archivio fotografico della rivista Life (lo stesso giornale dove un giovane Stanley Kubrick faceva i suoi primi scatti da fotoreporter, prima di diventare un regista). Segretamente innamorato della collega Cheryl (interpretata da Kristen Wiig), Mitty spezza la sua apatica esistenza sognando a occhi aperti un mondo elettrizzante in cui è il protagonista di imprese emozionanti, dove tutto va per il meglio e la vita è entusiasmante, finchè, spinto dalla minaccia di un possibile licenziamento dovuto al passaggio della testata dal cartaceo all’online - e al conseguente ridimensionamento dello staff - , prende finalmente l’occasione al volo e decide di gettarsi nella vita.
Il pretesto è il recupero della fotografia speciale che farà da copertina all'ultimo numero da pubblicare, lo scatto migliore che il fotoreporter Sean O’Connel (interpretato da Sean Penn) gli ha inviato appositamente per l’ultima uscita della rivista in quanto a suo dire cattura la quintessenza di Life magazine. Ma il negativo dell'immagine non si trova così facilmente, e Walter dovrà rincorrere per tutto il globo le tracce del misterioso artista, da New York all’Islanda utilizzando gli altri negativi in suo possesso come traccia: si tratterà di un viaggio fantastico che permetterà al protagonista di trovare il proprio posto nel mondo e i toccare con mano la propria esistenza.
Una volta trovato Sean O’Connell, emblema del foto-documentarismo pre-digitale duro a morire, il reale e il virtuale, la vita e la fantasia si incontrano per un istante, come esprime alla perfezione Sean Penn nel momento in cui decide di non immortalare il fatidico gatto fantasma che ha atteso per ore e ore dietro l’obiettivo «Perché a volte preferisco vivere un’emozione in maniera diretta piuttosto che dietro l’obiettivo, così mi capita di non scattare e restare a guardare»