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sabato 9 aprile 2011

La rivincita di noi “limerence addicted”


Forse c’è ancora spazio per noi nel mondo. Forse anche noi ci possiamo salvare.

Leggo un articolo di David Brooks de LaRepubblica del 2 aprile 2011 che mi ero messa da parte per poi riprenderlo con più calma. Già il titolo attira la mia attenzione: Le cinque virtù dell’Uomo Nuovo. Dalla sintonia al desiderio di infinito ci salveranno le qualità emotive.

Questo giornalista canadese che scrive sui più importanti giornali americani, tra i quali il New York Times, il Wall Street Journal, Newsweek, e che ha da poco pubblicato il suo nuovo libro The Social Animal: The Hidden Sources of Love, Character, and Achievement, in cui revisiona il significato fino ad oggi socialmente attribuito al concetto di “Capitale Umano”, riabilitandolo e strappandolo dalla restrittiva interpretazione che lo vede come il risultato di un mix di quoziente intellettivo e competenze professionali.

In realtà il mondo della ricerca da anni sta andando verso un’altra direzione, più profonda, nel tentativo di ricercare nuovi talenti, in grado di fondere in sé razionalità e emotività.

Vorrà dire che nei nostri prossimi colloqui, invece di essere giudicati per studi e passate esperienze, saremo valutati anche per

<<

· SINTONIA: La capacità di immedesimarsi nella mente altrui, prendendo conoscenza di ciò che ha da offrire.

· PONDERATEZZA: La capacità di osservare serenamente i moti della propria mente e di correggerne gli errori e i pregiudizi.

· METIS, da Metide, dea greca della saggezza, ntd.:la capacità di individuare gli schemi e i modelli di sistemi aggregati (pattern) comprendendo l’essenza delle situazioni complesse.

· SIMPATIA: la capacità di inserirsi nell’ambiente umano che ci circonda e di evolvere all’interno dei movimenti di gruppo.

· LIMERENCE (termine coniato dalla psicologa Dorothy Tennoy per descrivere lo stadio finale, quasi ossessivo dell’amore romantico, una sorta di ultra attaccamento, ntd): più che un talento, è una motivazione. Se la mente cosciente è avida di denaro e di successo, quella inconscia ha sete di momenti di trascendenza in cui, mettendo a tacere la skull line (la “linea del cranio”) ci abbandoniamo perdutamente all’amore per l’altro, all’esaltazione per una missione da svolgere, all’amore di Dio. Un richiamo che sembra manifestarsi in alcuni con potenziale molto maggiore rispetto ad altri>>.

Una rivalutazione dei “Limerence addicted”, potremmo chiamarli così, autoimprigionati nel proprio inconscio, una nuova attenzione verso l’empatia, la veggenza, la meditazione, l’unione tra filosofia orientale e occidentale che stavamo aspettando.

"PELLE" di Erica Zanin

"PELLE" di Erica Zanin
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"PELLE", il mio primo romanzo che consiglio a tutti!

Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.