La tua casa, essendo il luogo in cui tu leggi, può dirci qual è il posto che i libri hanno nella tua vita, se sono una difesa che tu metti avanti per tener lontano il mondo di fuori, un sogno in cui sprofondi come in una droga, oppure se sono dei ponti che getti verso il fuori, verso il mondo che t’interessa tanto da volerne moltiplicare e dilatare le dimensioni attraverso i libri. Italo Calvino
Qual è il desiderio di un Lettore? Leggere un romanzo, naturalmente. E dove finiscono le storie? E soprattutto, si può arrivare alla fine di una storia?
Da queste premesse parte la vicenda del Lettore di Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, che insieme alla Lettrice, per ragioni sempre differenti è costretto a interrompere la lettura del libro che sta leggendo e intraprendere la lettura di un altro.
Un metaromanzo che, interrogandosi sulla stessa natura del romanzo, attraverso un gioco letterario riflette sulle molteplici possibilità offerte dalla letteratura. E il risultato più evidente di questo gioco ironico è la frase che si costruisce unendo i titoli dei dieci romanzi in cui incappa il Lettore, che costituisce essa stessa l'incipit di un altro romanzo:
Se una notte d'inverno un viaggiatore, fuori dell'abitato di Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l'ombra s'addensa in una rete di linee che s'allacciano, in una rete di linee che s'intersecano sul tappeto di foglie illuminato dalla luna intorno a una fossa vuota – Quale storia laggiù attende la fine? – chiede, ansioso d'ascoltare il racconto.
Un’ulteriore dimostrazione che la ricerca del finale porta solo alla scoperta di altri libri, pur sempre incompleti, che il finale va immaginato e il compito di farlo spetta al lettore, più che allo scrittore. Insomma, leggere un libro vuol dire riscriverlo.
E negli intermezzi tra un libro e l’altro c’è la vita, quella vera, quella del Lettore e della Lettrice che stanno leggendo queste storie, che vivono insieme una storia d’amore e di lettura
Titolo: Penny Dreadful Paese: Stati Uniti d'America, Regno Unito Anno: 2014 - 2016 Formato: serie TV Genere: horror, fantastico, drammatico Stagioni: 3 Episodi: 27
CREDITS Ideatore: John Logan Attori principali: Reeve Carney, Timothy Dalton: Sir Malcolm Murray, Eva Green, Rory Kinnear, Billie Piper: Brona Croft/Lily Frankenstein, Josh Hartnett. Casa di produzione: Neal Street Productions, Desert Wolf Productions, Showtime, Sky Atlantic
Ci sono incappata per caso, in cerca di qualcosa di coinvolgente da guardare su Netflix e già la prima puntata mi ha convinto che avevo trovato qualcosa di molto interessante.
Il tratto da fumetto d’autore, in primo luogo, senza contare la collezione di leit motiv del tardo romanticismo sfoggiata: folgori, magnetismo, cerimonie esoteriche, cimiteri, radure spettrali, sangue vermiglio e chi più ne ha più ne metta.
Sono andata ancora un po' avanti e non sono più riuscita a smettere di guardarla.
Sto parlando di Penny Dreadful, la serie tv dark e disturbante prodotta da Sam Mendes e creata e interamente scritta da John Logan attraverso un’operazione di concentrazione, variazione e contaminazione dell'inesauribile giacimento di immaginario tratto dalle storie classiche dell’orrore.
Ed è proprio dai grandi autori dell'incubo della letteratura inglese di fine ottocento - come William Shakespeare, Oscar Wilde, William Wordsworth, Lord Byron, Percy Bysshe Shelley e John Keats - che sono stati tratti e reinterpretati i celebri ‘mostri’ protagonisti di Penny Dreadful: dall'iconico Dottor Victor Frankenstein al diabolico e immortale Dorian Gray, da Dracula a Dr. Jekyll, catapultati tra licantropi, streghe e vampiri.
Il risultato? Un horror psicologico-fantasy ambientato nella Londra Vittoriana e ispirato alla graphic novel La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore che ha rinnovato il genere televisivo fondendolo con i racconti popolari del romanzo gotico e con il cinema inglese.
Senza contare che lo stesso nome "Penny Dreadful" richiama le omonime pubblicazioni a tinte horror indirizzate al proletariato del Regno Unito dell’Ottocento, i cosiddetti “spaventi da un penny”, tra i quali troviamo anche la storia del barbiere Sweeney Todd, proprio quello dell'omonimo film di Tim Burton.
Erano romanzi di genere venduti in fascicoli settimanali di circa 16 pagine che, per mezzo di illustrazioni grossolane e toni enfatici, raccontavano storie di investigatori, criminali ed esseri soprannaturali. I loro autori lavoravano su più storie contemporaneamente, usando le stesse tecniche narrative delle serie tv di oggi per creare suspense e mantenere viva l’attenzione: anticipazioni, flashback e cliffhanger.
Non erano ben visti dal popolo ed erano in molti a ritenere che i penny dreadful avessero un’influenza negativa sui ragazzi e di essere stati fonte di ispirazione di diversi suicidi e omicidi avvenuti all'epoca da parte di giovani ragazzi.
Insomma, molto interessante, così come molto interessante è il personaggio interpretato da Eva Green, la diabolica Vanessa Ives, che con la sua sola presenza magnetica è in grado di terrorizzare tutti, senza bisogno di grandi effetti speciali o make-up d’effetto. Un'interpretazione molto impegnativa sia fisicamente che psicologicamente, che, secondo il direttore di Showtime David Nevins "passerà nella storia della televisione come una delle più belle interpretazioni... Credo che quei sei mesi all'anno in cui ha interpretato Vanessa le abbiano richiesto molti sforzi. Ha vissuto nel personaggio. Era perseguitata da diavolo, e non è un bel modo per vivere".
Altra chicca è la malinconica colonna sonora composta da Abel Korzeniowski, il compositore di A Single Man e W. E., per lo più utilizzando semplicemente violino e pianoforte, una soundtrack perfettamente in grado di riflettere la potenza emotiva e la poeticità delle immagini.
La pecca invece? Che, dopo tre stagioni la serie sia già finita.
A porre parziale rimedio ci penserà però la Titan Comics, che continuerà a seguire le vicende di queste malinconiche creature del male in un sequel a fumetti, illustrato da Jesús Hervás e intitolato Penny Dreadful: The Awakening.
Dovremo aspettare ancora un po' però: Il primo volume di Penny Dreadful: The Awakening uscirà il prossimo 5 Aprile.
Titolo: Un giorno questo dolore ti sarà utile Autore: Peter Cameron Editore: Adelphi Pagine: pp. 206 Isbn: 9788845921810 Genere: Letteratura nordamericana Prezzo: € 17,50
«Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»
“Avrei tanto voluto che la giornata fosse tutta come la colazione, quando le persone sono ancora sintonizzate sui loro sogni e non è previsto che debbano affrontare il mondo esterno. Mi sono reso conto che io sono sempre così; per me non arriva mai il momento in cui, dopo una tazza di caffè o una doccia, mi sento improvvisamente pieno di vita, sveglio e in sintonia col mondo. Se si fosse sempre a colazione, io sarei a posto.”
James, diciottenne New Yorkese annoiato e in cerca di solitudine, vive a Manhattan lavorando nella galleria d'arte contemporanea della madre, appena uscita frastornata dal suo terzo matrimonio fallito.
Non intende frequentare la Brown University, a cui si e' iscritto, ne' le altre università, terrorizzato all'idea di trascorrere tutto quel tempo accanto agli inutili coetanei con cui non ha niente da condividere: il suo unico desiderio e' invece trovare un'antica dimora nel Midwest e dedicarsi alla lettura ed essere dimenticato, rimanendo finalmente solo con Mirò, il cane "che si crede umano e osserva con bonaria condiscendenza le semplici maniere animali degli altri cani”.
Gli unici veri punti di contatto con il mondo esterno, oltre a Miro', rimangono la dottoressa Adler, (la sua psicoanalista), John,e Nanette, la nonna materna che abita in una villetta stile Tudor ad Hartsdale.
Insomma, un romanzo carino di Peter Cameron, da cui è stato tratto recentemente anche un film, anche se, francamente, non convince: mi aspettavo di più.
"PELLE", il mio primo romanzo che consiglio a tutti!
Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.