Una sottile linea poetica percorre le pagine, in cui, tramite l’espediente di un’intervista, un contadino del meridione risponde alle domande che i suoi sette figli e i nipoti gli pongono, mettendo in mostra senza ritrosia le proprie emozioni e sprigionando una marea di ricordi che viene messa a disposizione di quanti desiderano conoscere lo scorrere della vita dei braccianti agricoli meridionali nella prima metà del novecento, sullo sfondo di un'Italia che cambia, passando dalla guerra di Mussolini ai problemi post bellici.
E’ la storia di un popolo mutilato dalla guerra, dalla politica italiana, una storia fatta di povertà e atroci silenzi, dove personaggi e luoghi lentamente prendono vita andando ad intrecciarsi con altri ricordi.
Denso di riferimenti filosofici, scientifici e storici, il racconto sembra unire la forza della storicità ad un lucido sguardo metafisico che domina il grande flusso degli eventi, da quelli colossali (come le guerre mondiali) a quelli più intimi, di cui vengono evocate le sensazioni, in alcuni casi, lasciando spazio a personali interpretazioni, senza che deragliano dalla veridicità. Attorno alla vita di un bracciante del sud prende vita un intero mondo, fatto di gente comune e di illustri esponenti politici meridionali quali Tommaso Fiore, Rocco Scotellaro, Giuseppe Di Vittorio, Giuseppe Di Vagno, Dino De Lucia, che subirono torture e gravi offese per il coraggio dimostrato a sostegno del proletariato e della pace sociale. Se siete stati ispirati o semplicemente incuriositi da questa breve descrizione sappiate che il libro è consultabile e reperibile sul sito http://www.ilmioliro.it/ e nelle Librerie Feltrinelli- Di seguito un estratto dell’Intervista a Rosa Giacomobello, autrice del libro che narra la vita dei braccianti agricoli meridionali tratta dal sito internet AltamuraLife.
ANNA MARIA COLONNA
Giovedì 11 Agosto 2011 AltamuraLife.
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Questo libro rappresenta un suo sogno nel cassetto... lei descrive le esperienze vissute e raccontate da suo padre. Di che cosa si tratta?
Quando vivevamo ancora tutti nella casa dei genitori - prima che ognuno di noi seguisse la sua strada, ma anche dopo - a pranzo o a cena facevano accese discussioni pro o contro i sentimenti politici di mio padre e ognuno di noi esprimeva i propri pensieri e chiedeva informazioni per soddisfare le proprie curiosità. Io ho mentalmente custodito le nostre domande e le risposte di mio padre e ho sempre pensato di riportarle prima o poi in forma scritta. Il pensionamento e l'indipendenza raggiunta dai miei figli finalmente mi hanno consentito di realizzare questo progetto. E' la descrizione della dura e amara vita dei contadini del Sud nella prima metà del Novecento.
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Il libro ha una struttura particolare... parla di un nonno che risponde a delle domande...
Il libro è strutturato esattamente come avvenivano le discussioni a carattere sociale e politico in famiglia. Mio padre esprimeva le sue posizioni socio-politiche e noi esprimevamo i nostri dissensi o le nostre approvazioni. Io mi sono limitata a dare un ordine cronologico agli eventi oggetto di discussioni o di riflessioni.
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